Una casa, una storia

 Una casa, una storia

Una casa vuota è un guscio senza anima anche se è piena di storia. 
La casa dei miei genitori ora è vuota, non c’è più nulla tra quelle parete che parli di loro, che racconti la storia della nostra famiglia.. eppure il profumo di una vita intensamente vissuta, delle gioie e dei dolori che quelle mura hanno custodito è ancora palpabile e io lo percepisco ogni volta che varco quella soglia. 
Per giorni e giorni ho rovistato meticolosamente in armadi e cassetti per essere certa di non buttare via oggetti che in qualche modo mi ricordassero eventi del passato e mi sono capitate tra le mani tante piccole cose che mi hanno riportato a scene di vita vissuta, ad un gesto consueto della mia mamma o alla risata allegra del mio papà magari con accanto i miei figli piccoli e ogni volta al mio cuore è mancato un battito. 
Quanti misteri può custodire un cassetto? Tanti. Può addirittura raccontarci la storia di una vita! Svuotandone uno ho trovato una enorme scatola di bottoni, alcuni molto vecchi, altri di nuova generazione e poi, in una scatola più piccola, i bottoni di madreperla per le camicie da uomo.. sono stata sommersa dalla tenerezza: la mia mamma li conservava scrupolosamente ed era sempre pronta a sostituirli nel caso qualcuno di famiglia ne avesse bisogno. 
Oggi chi conserva i bottoni? Chi si prende la briga di sostituire quelli rotti o rovinati delle camicie del marito? Oggi si preferisce buttare via la camicia…. Eppure per persone che hanno affrontato le privazioni di una guerra quelli erano piccoli gesti d’amore nei confronti della famiglia... non si buttava nulla, nulla andava sprecato. 
Ho trovato anche un lavoro iniziato ai ferri e tanti gomitoli di lana e me li sono messo da parte.. io so lavorare a maglia, me lo ha insegnato la mia nonna, anche lei fa parte della storia della casa vuota… ci ha abitato per molti anni e incredibilmente nella sua cameretta c’è ancora il suo armadio, è di quelli lucidi, stile anni 60. Quando la nonna se ne è andata, il mio papà lo ha voluto conservare e ci ha messo le sue carte e così la cameretta della nonna è diventata il suo studio. Ora l’armadio vintage è l’unico mobile che non siamo ancora riusciti a regalare… quasi che la nonna, che era molto battagliera, non gradisca che il “suo” armadio esca dalla casa. 
Vedremo che cosa si potrà fare per accontentarla…prima di scrivere, con tanta malinconia, la parola ”fine”. 
© manuela valletti 

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